La casa del contrabbandiere by Annet Huizing

La casa del contrabbandiere by Annet Huizing

autore:Annet Huizing [Huizing, Annet]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9791280176257
Google: rmnnzgEACAAJ
editore: La nuova frontiera
pubblicato: 2022-03-15T07:17:00+00:00


IRRUZIONE DELLA POLIZIA NELLA CASA DEL PIEDE DI CORVO

A Orpel la polizia ha fatto irruzione martedì scorso vicino alla frontiera nell’officina della Casa del piede di corvo. Il proprietario, Piet A., è sospettato di produrre su larga scala dei piedi di corvo che venderebbe poi ai contrabbandieri. La polizia però non ha trovato niente di irregolare.

«Hai trovato quello che cercavi?» Di colpo mi ritrovai accanto il bibliotecario che guardava lo schermo insieme a me.

Mi sentii arrossire. «Sì, ehm, credo di avere materiale a sufficienza» dissi chiudendo il mio portatile.

«Sai, noi di Orpel non ci teniamo molto a spolverare questa vecchia storia» mi confidò guardandosi intorno. «Qui diciamo che più rimesti la merda e più puzza senti.»

Pensai al nostro gabinetto. «Quale puzza?»

«Sono successe tante cose. Tra famiglie o addirittura nella stessa famiglia. Sicuramente il contrabbando ha qualcosa di avvincente e romantico, ma ci sono state delle vittime e degli uomini sono finiti dietro le sbarre per mesi. Un ragazzo di Orpel per esempio è andato a contrabbandare per la prima volta. Aveva diciassette anni. Si era fatto convincere a passare anche lui il confine per una volta e guadagnare qualche centesimo in più. Una volta. Non voleva essere da meno dei suoi amici. Fu colpito durante una sparatoria. Morto. I suoi genitori non sono mai riusciti a parlarne.»

Il bibliotecario tacque per un attimo. «È meglio lasciar riposare il passato.»

Alle cinque e mezzo tornai a casa.

«Dove sei stato?» chiese mio padre.

«Come al solito, con Anastazja a fare i compiti» mentii e aggiunsi: «In biblioteca.»

«Oh, che strano…»

«Perché?» chiesi.

«Anastazja è stata qui. È passata in bicicletta per prendere un libro.»

«Sì, ma dopo è venuta in biblioteca.»

Mi guardò scuotendo la testa. «Stai mentendo, Ole. Insisti nel dirmi bugie. Incredibile!»

«Sono stato costretto a farlo.»

«Ma perché sei stato “costretto a farlo”?»

«Tu menti persino su tuo padre morto.»

E poi… paf… mi schiaffeggiò. Per un attimo vidi le stelle come nei fumetti e non sapevo se ridere o piangere.

Mio padre crollò sulla sedia di cucina, lasciò cadere le stampelle e si mise le mani davanti al volto. «Cosa ho fatto… cosa ho fatto…»

«Comunque non sanguino…»

La guancia era calda, ma non faceva tanto male. Penso che mia madre si sarebbe infuriata con mio padre. Parlava sempre della comunicazione non violenta.

Ora lui taceva, continuava a coprirsi il volto con le mani, piegato in avanti. Preparai del caffè e gli misi una tazza davanti.

«Grazie» sussurrò e aggiunse: «Mi dispiace tanto, Ole! Non so come possa riparare a tutto questo. Se ci fosse tua madre…»

Ci volevano ancora quarantanove giorni.

«Andiamo a cucinare qualcosa?»

Non mi chiese più cosa avessi combinato tutto il pomeriggio.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.